Re: Delusioni della "nostalgia"
Inviato: mar giu 07, 2011 21:58
Anche a me è capitato, ma penso che il "vintageismo" vada scisso in 2 tronconi:
- ciò di cui eravamo appassionati (ed "a causa" di questo con conseguente sopravvalutazione dei programmi)
- ciò che non era d'alto livello già di per sé.
E' ovvio che il 2° troncone (per quanto delle specie di oggettività potrebbero esserci) è anch'esso in parte soggettivo, visto che non è semplice dire in modo assoluto cosa fosse buono, e cosa no.
Nel 1° troncone, a titolo personale ci metto ad esempio "I ragazzi della 3C".
Ho rivisto le 3 serie tempo fa, ed effettivamente la qualità (soprattutto dei dialoghi) non è il top.
Certo... si potrebbe sindacare che magari l'effetto era voluto (così da renderla più come fosse una storia di tutti i giorni), però non aveva la stessa magia d'un tempo a dir la verità...
All'epoca macinavo praticamente tutti i cartoni jappici, ma se mi soffermassi su qualche titolo, probabilmente non riuscirei a vederlo oggi...
Penso poi ad esempio ai Jefferson. Tempo fa ne ho riviste un buon numero di puntate, e non m'è dispiaciuto. Probabilmente è dato dal fatto che lo stile (per me) è molto vintageistico, e per questo l'ho apprezzata anche oggi.
Va però detta una cosa secondo me importante...
Per quanto si cerchi di stare alla larga dalle novità perché con animo vintage (tipo me), si viene comunque forzatamente ed inevitabilmente "inquinati" dal presente.
Oggi si può programmare giochi in flash ed in 3D...
Quasi 30 anni fa giocavo coi giochini elettronici ed il C64, e la play station 1 sarebbe stata solo pura fantascienza!
Questo vuol dire che i tempi sono inevitabilmente (non entro nel merito se è meglio o peggio) cambiati, e ciò ci porta per forza di cose a rapportarci col passato in modo diverso ...dal passato appunto.
Faccio un esempio: tempo fa ho rivisto dei pezzi di "Dov'è Anna?" http://www.youtube.com/watch?v=qQwjq08tUU4
Credo che oggi non esista nulla che sia anche solo il 10% d'una tale lentezza in tv.
Di conseguenza, faccio ulteriori 2 tronconi che ci portano a non sentirci più simbiotici con alcuni programmi del passato:
- L'essere "inquinati" dal presente fa sì che alcune cose non possono inevitabilmente più appartenerci come un tempo, e perciò si ha qualche difficoltà a relazionarcisi come vorremmo.
- (Forse il punto più importante): perché li seguivamo all'epoca?
Non do neanche una risposta, perché ognuno di noi aveva i suoi motivi, e ce ne sarebbero diverse svariate milioni...
...Però allora li seguivamo per quei motivi.
Il vintage, per essere veramente tale, si compone d'una serie di situazioni e componenti che creano un'alchimia magica.
Vedere Goldrake oggi, forse, potrebbe non dare nessun'emozione, come vederlo 30 anni fa, ma avendo problemi familiari, magari non l'avrebbe fatto considerare affatto.
Sono convinto che, rivedersi oggi con gli "amici del muretto" di quando eravamo preadolescenti lascerebbe inevitabilmente delusi, perché chi avrebbe il coraggio coscientemente di dire: "Da grande voglio giocare in nazionale" (per dirne una a caso...).
Oggi parleremmo con loro, dei problemi del lavoro... degli acciacchi della salute... del governo che ruba i soldi... della fine del mondo che non arriva mai... del mutuo da pagare...
Di conseguenza, è più che normale che alcuni programmi tv oggi non ci piacciano... e (forse), sono proprio quelli che all'epoca ci piacevano di più a piacerci oggi di meno, proprio perché mancano tutti quegli elementi alchemici dell'epoca!
Chiedo scusa se il post è alquanto frammentario e poco lineare, ma quando il vintage chiama, non lo si può rinchiudere in vincoli mentali troppo strutturati!
- ciò di cui eravamo appassionati (ed "a causa" di questo con conseguente sopravvalutazione dei programmi)
- ciò che non era d'alto livello già di per sé.
E' ovvio che il 2° troncone (per quanto delle specie di oggettività potrebbero esserci) è anch'esso in parte soggettivo, visto che non è semplice dire in modo assoluto cosa fosse buono, e cosa no.
Nel 1° troncone, a titolo personale ci metto ad esempio "I ragazzi della 3C".
Ho rivisto le 3 serie tempo fa, ed effettivamente la qualità (soprattutto dei dialoghi) non è il top.
Certo... si potrebbe sindacare che magari l'effetto era voluto (così da renderla più come fosse una storia di tutti i giorni), però non aveva la stessa magia d'un tempo a dir la verità...
All'epoca macinavo praticamente tutti i cartoni jappici, ma se mi soffermassi su qualche titolo, probabilmente non riuscirei a vederlo oggi...
Penso poi ad esempio ai Jefferson. Tempo fa ne ho riviste un buon numero di puntate, e non m'è dispiaciuto. Probabilmente è dato dal fatto che lo stile (per me) è molto vintageistico, e per questo l'ho apprezzata anche oggi.
Va però detta una cosa secondo me importante...
Per quanto si cerchi di stare alla larga dalle novità perché con animo vintage (tipo me), si viene comunque forzatamente ed inevitabilmente "inquinati" dal presente.
Oggi si può programmare giochi in flash ed in 3D...
Quasi 30 anni fa giocavo coi giochini elettronici ed il C64, e la play station 1 sarebbe stata solo pura fantascienza!
Questo vuol dire che i tempi sono inevitabilmente (non entro nel merito se è meglio o peggio) cambiati, e ciò ci porta per forza di cose a rapportarci col passato in modo diverso ...dal passato appunto.
Faccio un esempio: tempo fa ho rivisto dei pezzi di "Dov'è Anna?" http://www.youtube.com/watch?v=qQwjq08tUU4
Credo che oggi non esista nulla che sia anche solo il 10% d'una tale lentezza in tv.
Di conseguenza, faccio ulteriori 2 tronconi che ci portano a non sentirci più simbiotici con alcuni programmi del passato:
- L'essere "inquinati" dal presente fa sì che alcune cose non possono inevitabilmente più appartenerci come un tempo, e perciò si ha qualche difficoltà a relazionarcisi come vorremmo.
- (Forse il punto più importante): perché li seguivamo all'epoca?
Non do neanche una risposta, perché ognuno di noi aveva i suoi motivi, e ce ne sarebbero diverse svariate milioni...
...Però allora li seguivamo per quei motivi.
Il vintage, per essere veramente tale, si compone d'una serie di situazioni e componenti che creano un'alchimia magica.
Vedere Goldrake oggi, forse, potrebbe non dare nessun'emozione, come vederlo 30 anni fa, ma avendo problemi familiari, magari non l'avrebbe fatto considerare affatto.
Sono convinto che, rivedersi oggi con gli "amici del muretto" di quando eravamo preadolescenti lascerebbe inevitabilmente delusi, perché chi avrebbe il coraggio coscientemente di dire: "Da grande voglio giocare in nazionale" (per dirne una a caso...).
Oggi parleremmo con loro, dei problemi del lavoro... degli acciacchi della salute... del governo che ruba i soldi... della fine del mondo che non arriva mai... del mutuo da pagare...
Di conseguenza, è più che normale che alcuni programmi tv oggi non ci piacciano... e (forse), sono proprio quelli che all'epoca ci piacevano di più a piacerci oggi di meno, proprio perché mancano tutti quegli elementi alchemici dell'epoca!
Chiedo scusa se il post è alquanto frammentario e poco lineare, ma quando il vintage chiama, non lo si può rinchiudere in vincoli mentali troppo strutturati!