Ecco qua il secondo articolo segnalato da debussy:
ANTEPRIMA / Al Festival di Venezia il cartone di Gavioli restaurato dalla Cineteca
Putiferio torna in guerra
La Cineteca Italiana prosegue nel lavoro di valorizzazione e restauro del patrimonio del cinema di animazione italiano e in particolare di quello made in Milano, da sempre legato soprattutto alla pubblicità. Il che vuol dire tramandare e far rivivere nomi da quattro stellette come Bozzetto, i fratelli Pagot, Cavandoli, Manuli, Cavazzuti, inserendoli nel gran contesto cinefilo mondano di un importante avvenimento come la Mostra di Venezia. Giovedì 6 settembre, al Lido, in sala Volpi verranno infatti presentati alcuni restauri su materiali d' archivio della Cineteca di Milano, il Fondo Gamma Film: tutti i Pulcinella del grande Lele Luzzati e Giulio Gianini, cinque corti datati ' 59-' 85, e il film del recentemente scomparso Roberto Gavioli «Putiferio va alla guerra», realizzato nel 1969. Madrina d' eccezione sarà Rita Pavone che, forte del successo del Giamburrasca in tv, fu allora interprete di due canzoni in stile suo, ovvero molto ye ye, scritte da Giuseppe Moraschi, capaci da sole di riportarci in sella all' utopia degli anni ' 60, anche vissuta da sbarazzina apolitica. Il lavoro di Gavioli è divertente, intelligente, anticipa assai i microcosmos che verranno, i «Bug' s life», mostrando la guerra tra due formicai divisi da una rigida distribuzione di vizi e virtù: i formichi rossi, i maschi abili nelle cose militari; e le formiche gialle, femmine dedicate alla casa e ai figli. I personaggi sono caratterizzati e grotteschi, antropomorfi e oltre che spettacolari anche «spottacolari», cioè legati all' immagine deformata, assurda degli eroi spot dei «Caroselli» d' epoca, che come tutti sanno erano quattro racconti di 2 minuti e mezzo, categorica la fine alle 21, quando i bambini andavano a nanna. ««Putiferio» è ancora oggi un film godibile per la varietà action di battaglie, per l' ironia dei compiti familiari e la tipologia dell' eroe del titolo, per la fauna, la flora e i colori.
E per quello che canta la voce di Rita Pavone, un ritornello dice: «Perché perché tutti dicono che sono un terremoto? ...Ma perché?» (sembra il refrain della famosa «Partita di pallone»). Non è certo gratuita la storia, Gavioli ci tiene molto a far pesare la sua giusta voglia di pace, specie con la filosofia hippie alle porte. Infatti il conflitto va a monte dopo che Putiferio, la bella e sexy formichina gialla, che vediamo anche immersa nel bagno schiuma, risolve scatenata il casus belli e sposa Trin Trin, principe del formicaio rosso. Divertente rappresentazione della classica lotta tra due super potenze, allora facilmente riconoscibili, ma anche allegoria di una necessaria, umana solidarietà: la formica sarà la rappresentante ufficiale di questo sentimento (lo dirà tra breve in musical Johnny Dorelli in «Aggiungi un posto a tavola»). Il segreto di Gavioli è quindi utilizzare un linguaggio visivo per i bambini ma per ottenere l' attenzione ideologica anche degli accompagnatori. Disegno con impennate non naturalistiche, astratte, e l' entusiasmo dei teenager che salveranno il mondo, a patto che sia il temperamento impulsivo di Rita Pavone a farsi garante, la cantante che nei ' 60 con Morandi rivoluzionò la canzone e fece anche qualche divertente scappatella trash nel cinema. * * *
Porro Maurizio
Pagina 8
(19 agosto 2007) - Corriere della Sera
---------------------------------------------------------------------------------------------------
La frase che ho evidenziato però non mi sembra possa far parte del testo del brano che sto cercando io. Anche la trama su wikipedia non corrisponde molto alla "storia" che parla di una formica che imparava il judo. Boh?...
L'è diura