"Ewiva" (1988): il più grande flop della storia di Canale 5
Inviato: sab dic 19, 2009 10:47
Annunciato in pompa magna, mercoledì 10 febbraio 1988 alle 20,30 va in onda su Canale 5 "Ewiva", il nuovo show di Terzoli-Vaime condotto da Milly Carlucci.
Ma già nel primo appuntamento il varietà riuscì a incollare al televisore soltanto il 13% dell’audience totale, con un ascolto di soli 3.700.000 ascoltatori.
Occorreva correre immediatamente ai ripari e per tutta la settimana successiva alla prima emissione di "Evviva" si diede vita in tutta fretta a un'operazione di restyling.
Ma l'Auditel, il giovedì mattina, si espresse in maniera ancor più negativa: lo share era crollato al 9%, con appena 2.000.000 di telespettatori. Al posto di Milly, gli italiani preferirono i grandi film.
La chiusura fu inevitabile e a tutt'oggi questo rimane uno dei peggiori risultati mai conseguiti dalla rete ammiraglia di Silvio Berlusconi.
La trasmissione prevedeva sei puntate, ognuna delle quali dedicata a un tema particolare affrontato da Milly e dai suoi ospiti: nella prima puntata si parlò d'amore; nella seconda di avventura e di viaggi; nella terza si sarebbe discusso della donna; nella quarta dell'uomo; nella quinta dei piaceri in generale e di quelli della gola in particolare; nella sesta di ecologia.
Nel corso di ogni puntata, oltre a cantare la sigla (rimasta inedita) "Va be', va be'", Milly Carlucci era chiamata a reinterpretare una canzone di successo con l'aiuto del coreografo Perry Moore e dei ballerini solisti del programma. Questi i titoli delle canzoni: "I just can' t stop loving you", "Satisfaction", "Malafemmena", "Miss You", "Venus", "Killing Me Softly".
A marzo la Carlucci si toglierà qualche sassolino dalla scarpa: "Io l'ho detto più volte a Terzoli e Vaime che lo show era esangue, che occorreva rimpolparlo con buoni ospiti!". Oppure, rivolta ai dirigenti dell'azienda: "Mi sono battuta finché era possibile per avere "Ewiva" di venerdì, ma il direttore delle produzioni Fininvest Vittorio Giovannelli ha optato per il mercoledì, pensando di scardinare d'un colpo le radicate abitudini degli italiani che si adagiano sui varietà solo nel fine settimana". Poi, dopo aver citato le altre difficoltà inerenti ai problemi di Canale 5 per il reperimento degli ospiti musicali, la conduttrice sconfitta arriva al confronto con la Rai: "Certo, lo zoccolo duro alla Rai non glielo toglie nessuno, gli ospiti accorrono senza problemi, lì è tutto più facile a meno che non siano loro stessi a farsi l'autogol con brutti spettacoli. Per quanto bravi, i nostri cinque giovani comici [Rocco Papaleo, Mimmo Mancini, Roberto Raciti, Natale Pannofino, Maria Paiatonon, N.d.R.] non potevano fare di più. Dopo il bravo Gigi Proietti della prima puntata, da noi mancò persino l'atteso ospite eccellente Roger Moore. Con 600 milioni a puntata cercavamo di tenerci su con manciate di autoironia". Oltre a leccarsi le ferite lei vuole riflettere sugli errori commessi ("Soprattutto quelli di valutazione, l'aver accettato condizioni insostenibili, la terribile pubblicità dal ritmo ammazzaprogrammi, l'aver voluto fare sperimentazione a tutti i costi e con fiducia cieca...").
Fonte: "la Repubblica".
E voi? Cosa ricordate di questo varietà e di questo flop?
Ma già nel primo appuntamento il varietà riuscì a incollare al televisore soltanto il 13% dell’audience totale, con un ascolto di soli 3.700.000 ascoltatori.
Occorreva correre immediatamente ai ripari e per tutta la settimana successiva alla prima emissione di "Evviva" si diede vita in tutta fretta a un'operazione di restyling.
Ma l'Auditel, il giovedì mattina, si espresse in maniera ancor più negativa: lo share era crollato al 9%, con appena 2.000.000 di telespettatori. Al posto di Milly, gli italiani preferirono i grandi film.
La chiusura fu inevitabile e a tutt'oggi questo rimane uno dei peggiori risultati mai conseguiti dalla rete ammiraglia di Silvio Berlusconi.
La trasmissione prevedeva sei puntate, ognuna delle quali dedicata a un tema particolare affrontato da Milly e dai suoi ospiti: nella prima puntata si parlò d'amore; nella seconda di avventura e di viaggi; nella terza si sarebbe discusso della donna; nella quarta dell'uomo; nella quinta dei piaceri in generale e di quelli della gola in particolare; nella sesta di ecologia.
Nel corso di ogni puntata, oltre a cantare la sigla (rimasta inedita) "Va be', va be'", Milly Carlucci era chiamata a reinterpretare una canzone di successo con l'aiuto del coreografo Perry Moore e dei ballerini solisti del programma. Questi i titoli delle canzoni: "I just can' t stop loving you", "Satisfaction", "Malafemmena", "Miss You", "Venus", "Killing Me Softly".
A marzo la Carlucci si toglierà qualche sassolino dalla scarpa: "Io l'ho detto più volte a Terzoli e Vaime che lo show era esangue, che occorreva rimpolparlo con buoni ospiti!". Oppure, rivolta ai dirigenti dell'azienda: "Mi sono battuta finché era possibile per avere "Ewiva" di venerdì, ma il direttore delle produzioni Fininvest Vittorio Giovannelli ha optato per il mercoledì, pensando di scardinare d'un colpo le radicate abitudini degli italiani che si adagiano sui varietà solo nel fine settimana". Poi, dopo aver citato le altre difficoltà inerenti ai problemi di Canale 5 per il reperimento degli ospiti musicali, la conduttrice sconfitta arriva al confronto con la Rai: "Certo, lo zoccolo duro alla Rai non glielo toglie nessuno, gli ospiti accorrono senza problemi, lì è tutto più facile a meno che non siano loro stessi a farsi l'autogol con brutti spettacoli. Per quanto bravi, i nostri cinque giovani comici [Rocco Papaleo, Mimmo Mancini, Roberto Raciti, Natale Pannofino, Maria Paiatonon, N.d.R.] non potevano fare di più. Dopo il bravo Gigi Proietti della prima puntata, da noi mancò persino l'atteso ospite eccellente Roger Moore. Con 600 milioni a puntata cercavamo di tenerci su con manciate di autoironia". Oltre a leccarsi le ferite lei vuole riflettere sugli errori commessi ("Soprattutto quelli di valutazione, l'aver accettato condizioni insostenibili, la terribile pubblicità dal ritmo ammazzaprogrammi, l'aver voluto fare sperimentazione a tutti i costi e con fiducia cieca...").
Fonte: "la Repubblica".
E voi? Cosa ricordate di questo varietà e di questo flop?