Premetto che l'ultimo Sanremo che ho visto per intero è stato quello del 1990, quando vinsero i Pooh con "Uomini soli" (e forse è stato l'ultimo anno che ho seguito i programmi della scatola meccanica...
).
Mi ci sono voluti tanti anni, però sono riuscito a farmi chiarezza solo quest'anno su quello che significa veramente il festival di Sanremo.
Dal mio punto di vista Sanremo è necessario come i cinepanettoni (e i cinecocomeri) di Boldi e De Sica; ...e quando dico necessario intendo
veramente necessario!
Quando i fratelli Vanzina fanno il loro annuale film, non penso proprio il loro obiettivo sia quello di creare qualcosa che resti nella storia, quanto di fare compagnia alla gente per un'ora e mezza, affinché dimentichino per quel periodo i problemi della vita; di questi film non deve rimanere assolutamente nulla in testa, perché altrimenti sarebbero stati film impegnati, che avrebbero troppo affaticato il cervello, ...e ovviamente l'obiettivo non è quello!
Per Sanremo è la stessa cosa. Con le canzoni sanremesi va dato alla massa un prodotto da canticchiarsi ogni tanto, che non deve essere di difficile lettura, perché altrimenti farebbe perdere di vista l'aspetto ludico e "dimenticatore dei problemi della vita" della canzone stessa. Come ho letto in un intervista a non mi ricordo chi, il tizio in questione diceva che di canzoni come "Ti regalerò una rosa" di Cristicchi non si ricordava manco una strofa, mentre era ancora in grado di cantare "Come saprei" di Giorgia. Questo ragionamento non è sicuramente sbagliato, perché se una canzone è impegnata, mi accompagna in specifici momenti della mia vita, e devo dare ad essa una specifica concentrazione, mentre le canzoni "leggere" del festival si possono cantare sempre, senza sforzo.
Per riallacciarmi al titolo del topic, questo spiega anche perché da 2 anni vincono persone uscite da reality musicali; ciò non è assolutamente assurdo e inconcepibile! Proprio perché le canzoni del festival per un buon 90-95% trattano con leggerezza i fatti della vita (leggerezza non intesa come superficialità, sia chiaro, ma intesa con un impegno non profondo) per arrivare con facilità all'orecchio dell'ascoltatore medio, con la stessa leggerezza il cantante deve colpire in quel momento chi lo ascolta, rendendosi quanto più simile a lui, entrandogli quasi a casa.
Cosa voglio dire con questo. Morandi lo conoscono tutti, e tutti gli italiani conoscono almeno una sua canzone, ma Morandi è come se ce lo fossimo trovato cantante.
I tizi che vengono dai reality musicali, invece, chi li segue li vede veramente crescere dal nulla, e siccome gli autori di questi programmi ci piazzano dentro gli stessi amore, odio, litigi, tenerezza, ...e chi più ne ha, più ne metta, questi ragazzi diventano veramente come il vicino di casa che dall'oggi al domani te lo vedi passare dal pianerottolo al reality.
In conclusione, indipendentemente da com'è la canzone cantata dai tizi usciti dai reality, a questi una gran parte dell'Italia ha già avuto modo di affezionarsi per vie traverse, e ciò li porta, se non ad essere valutati positivamente in sede di televoto, ...almeno ad avere una corsia (emotiva) preferenziale.
Certo: il festival in questo modalità ha un grosso senso, ma proprio per questo non è lì che va ricercato il vero impegno musicale, essendo ormai solo uno spettacolo infarcito di ospiti.
Pregherei quindi chiunque dall'astenersi di usare Sanremo come vettore per far conoscere l'Italia musicale (più profonda intendo!), ad un loro amico all'estero.
Grazie!