caccia al titolo - la fantasia

[manolita]

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"Caccia al re - la narcotici" è, non lo indovinerete mai, una fiction poliziesca sul traffico di droga. Sei puntate, che, tranne la prima andata in onda ieri, andranno in onda il lunedi su Rai Uno.
La regia e' di Michele Soavi, regista a cui sarebbe giusto dare fiducia anche se Canale 5 non gli opponesse Barbara D'Urso, che, nonostante la sacrosanta esclusione di Busi dal programma, promette di mantenere alto il valore del trash.


Cominciamo dal titolo.
"Caccia al re - la narcotici" è un riferimento nemmeno tanto inconscio a Romanzo Criminale-la serie. Come espediente di marketing per incuriosire gli appassionati del genere, ci potrebbe anche stare, ma che poi il protagonista cattivo sia definito l'ottavo re di roma, proprio come si definiva il Libanese, mi induce a suggerire iniezioni di fantasia agli autori, mattina e sera prima dei pasti per almeno 15 giorni. E che cavolo, chiamatelo l'ottavo re di roma bis, l'ottavo re di roma del 2011, il sedicesimo re di roma diviso per due, ma non l'ottavo re di roma e basta.
D'altronde, i titoli delle fiction di rai uno non brillano di originalità. Durante "caccia al re" va in onda la pubblicità di una fiction in costume con protagonista Gabriella Pession, che interprete una donna forte, emancipata e passionale. Il titolo è Rossella. Gli autori hanno scelto questo dopo aver fatto ambarapacicicocò con "Via con lo tsunami".


La scenografia è cupa, la trama è standard. Poliziotto con profondo travaglio interiore, dovuto a vedovanza, viene messo a capo di una squadra anti droga per dare la caccia a narcotrafficanti, che, attenzione, si rivelano essere la causa del suo travaglio.
Immancabili, ci sono una figlia adolescente dai sani principi che frequenta i figli della Roma bene, inevitabilmente coinvolti in affari di droga e una squadra composta da un bello, un brutto, un simpatico, un genio, una burbera e una tosta, di cui probabilmente si innamorerà il protagonista.

La burbera è Alina Nedela nella parte di una poliziotta rumena, che ci fa riflettere sull'upgrade avuto dal razzismo. Infatti, la poliziotta non viene identificata come extra-comunitaria, ma, essendo geograficamente vicina alla Transilvania, come parente di Dracula. Anche i razzisti sono evidentemente fan di Twilight.


Elemento distintivo è che la sedicenne figlia del protagonista viene usata come voce narrante. Logorroica, mi permetterei di aggiungere.


Ma è la storia del protagonista a meritare qualche riga in più. Dopo che Berlusconi le ha inviato l'italiano Kaspar Capparoni, evviva la cacofonia, come dono di Natale, la Merkel ha risposto inviando Gedeon Burkhard. Non ha evidentemente capito che Berlusconi le aveva regalato Capparoni per altro uso e non per farlo diventare protagonista de Il Commissario Rex, al posto del succitato Burckard.
Berlusconi si aspettava di ricevere in cambio almeno Miss Germania.
Alla fine, comunque Burckard si ritrova a fare il commissario in Caccia al Re - La Narcotici.
Mi sono sempre chiesta perchè Elisabetta Canalis, in Leverage, la facessero recitare in inglese piuttosto che doppiarla. Il motivo, deduco adesso, è che se doppi uno solo degli attori corri il rischio di creare l'effetto copia-incolla e si ha la sensazione che l'attore sia stato messo nella scena successivamente a quando è stata girata.

[ufo allarme rosso]

Ehm... questo è il forum di un sito dedicato alla STORIA DELLA TV, non un blog di critica televisiva o comunque un forum dedicato ai palinsesti di stretta attualità

Ad ogni modo benvenuta, ma non è questo il luogo per certe disquisizioni, mentre quando vorrai discutere di storia televisiva e avere/dare informazioni al riguardo, ti troverai benissimo

[siglomane]

Bravo Ufo, mi hai anticipato.
Chiudo subito questo topic.