"I giacobini" (Programma Nazionale, 1962)

[Annunziato]

A proposito di programmi perduti per sempre, dobbiamo ringraziare il signor Ivano Amoretti di Sanremo se oggi, grazie a lui, possiamo ascoltare almeno l'audio di quella che fu sicuramente la più costosa realizzazione RAI fino ad allora; della vicenda se ne parla diffusamente in un'apposita pagina del sito delle Teche RAI.

[manuele]

Indubbiamente un ritrovamento preziosissimo...

Piccola curiosità: "I Giacobini" all'epoca ebbero un enorme successo registrando un ascolto di ben nove milioni di telespettatori con un gradimento di 72 punti nonostante la concorrenza di Mike Bongiorno con "Caccia al numero" che registrò solamente due milione e mezzo di telespettatori.

Tale dato non era però completamente attendibile visto che dei tre milioni di teleschermi all'epoca esistenti nella rete televisiva solamente un milione erano in grado di ricevere il Secondo Canale.

[mazingerobot]

volete dire che si è perduto il video ma qualcuno ha conservato la pista audio integrale?

[Paolo Starvaggi]

volete dire che si è perduto il video ma qualcuno ha conservato la pista audio integrale?

Sull'esistenza delle sei puntate de "I Giacobini" ho sentito tre versioni:
1) I nastri nelle Teche Rai ci sono ma versano in cattivo stato di condizione e sono intrasmettibili
2) I nastri sono andati distrutti in un incendio
3) I nastri sono stati deliberatamente distrutti dalla RAI, visto il favorevole riscontro avuto dal programma negli ambienti della sinistra.

Va tenuto conto che "I Giacobini", comunque siano andate effettivamente le cose, sono davvero un caso particolare: infatti il 95% degli sceneggiati realizzati dalla Rai, diciamo dal 1959 in poi è presente in archivio (le serie più antiche su vidigrafo visto che andavano in onda in diretta, come "L'isola del tesoro" di Majano, le altre su ampex).

[titano]

Sarebbe un peccato se i nastri sono stati distrutti dalla rai o distrutti da un incendio. Questa dell'incendio è una leggenda metropolitana che sento ripetere spesso.

[ufo allarme rosso]

volete dire che si è perduto il video ma qualcuno ha conservato la pista audio integrale?

Sull'esistenza delle sei puntate de "I Giacobini" ho sentito tre versioni:
1) I nastri nelle Teche Rai ci sono ma versano in cattivo stato di condizione e sono intrasmettibili
2) I nastri sono andati distrutti in un incendio
3) I nastri sono stati deliberatamente distrutti dalla RAI, visto il favorevole riscontro avuto dal programma negli ambienti della sinistra.

Va tenuto conto che "I Giacobini", comunque siano andate effettivamente le cose, sono davvero un caso particolare: infatti il 95% degli sceneggiati realizzati dalla Rai, diciamo dal 1959 in poi è presente in archivio (le serie più antiche su vidigrafo visto che andavano in onda in diretta, come "L'isola del tesoro" di Majano, le altre su ampex).

Anche in riferimento a quet'ultima considerazione e pensando all'aria che tirava in quegli anni, l'ipotesi sub 3) è tutt'altro che peregrina e, prima ancora di leggere questo post, mi era sorta spontanea andando a rintracciare la storia del ritrovamento e i riferimenti al dibattito dell'epoca.
Forse davvero questo sceneggiato fu in anticipo sui tempi e se ne vollero rimuovere il ricordo e l'esistenza (ripeto, l'aria dei tempi era tale da far prendere seriamente in considerazione un simile svolgimento), ferma restando la plausibilità delle altre due ipotesi...

[mazingerobot]

a me sembra un pò fantasiosa la spiegazione delle simpatie/antipatie politiche...credo invece che l'abbiano conservato male sicuramente

[ufo allarme rosso]

a me sembra un pò fantasiosa la spiegazione delle simpatie/antipatie politiche...credo invece che l'abbiano conservato male sicuramente

Infatti non sarebbe il primo caso, purtroppo, e sappiamo quanti altri programmi politicamente innocui sono andati persi o conservati parzialmente o in minima parte; tuttavia ci si trova di fronte a un caso particolare e, tanto per dire, all'epoca determinati conduttori anche "senatori", per così dire, o artisti che non erano dipendenti Rai ma avevano comunque partecipato a programmi dell'azienda (o a eventi ripresi da essa) furono allontanati più o meno a lungo per molto meno; potrei fare poi l'esempio di un programma di Paolo Poli (non ricordo se c'era anche Lucia) per la Tv dei Ragazzi (credo fosse "Babau 70") che doveva andare in onda nel 1970 ma fu trasmesso solo più tardi, credo nel '75, perché considerato sconveniente per qualche ragione: magari, fosse stato preparato qualche anno prima, sarebbe andato distrutto? Teniamo conto che nella stessa discoteca Rai sono a tutt'oggi conservati dei vecchi vinili che riportano un graffio fatto appositamente per indicarne la censura (del resto, non sarebbero stati trasmettibili in quelle condizioni). Addirittura, ne è stato rinvenuto uno inspiegabilmente corrispondente alla tipologia censoria: un disco di musica classica (ma se si pensa ad esempio - almeno così si dice - che per lungo tempo la Chiesa ha osteggiato l'esecuzione nei templi dell'Ave Maria di Schubert perché dedicata non so a quale donna, o per questa dedica profana in sé piuttosto che per la moralità della destinataria, e considerate poi certe ridicole censure linguistiche o tematiche - anche di carattere politico - allora attuate o tentate in radio e in televisione - non che oggi... - tutto è possibile).

[mazingerobot]

non è che voglia mettere in dubbio la politicizzazione della rai, è storia nota ormai, mi sembra strano che si arrivi a cancellare deliberatamente delle cose, vorrei ammettere che le abbiano nascoste, rese irreperibili, spostate con poca perizia, mal conservate anche per motivi politici, per simpatie/antipatie, voglio capire che l'abbiano voluto osteggiare ma non riesco a credere che l'abbiano deliberatamente distrutto, oltretutto immagino che lo sceneggiato sia costato un pò...fu un investimento...perchè distruggerlo e sprecare tutto quel denaro?
ricordo altri casi di reperti smarriti e ritrovati, ad esempio l'episodio mancante di " Spazio 1999 " e recentemente ritrovato, lì credo non ci siano questino politiche di mezzo

[Paolo Starvaggi]

La Rai all'epoca non ragionava molto in termini di investimento/ritorno economico, ma secondo logiche burocratiche-pratiche, nonché politiche-partitiche. Per questo capitava che addirittura commedie di Eduardo venissero cancellate per riutilizzare il nastro o che i telegiornali fino al 1966 non fossero neppure conservati. Oppure che della Canzonissima di Dario Fo sia disponibile solo la sigla ("Su cantiam") perché filmata su pellicola, mentre la parte vidigrafata è introvabile.

Ma capitava anche (ci sono parecchi esempi) che la Rai commissionasse un documentario, ma che poi l'autore si lasciasse un po' prendere la mano, mostrando cose "sgradite" all'editore di riferimento. E allora il dirigente di turno, a prodotto finito e confezionato, decideva di non mandarlo in onda.

In effetti, qui concordo con Titano, la leggenda metropolitana degli "incendi nell'archivio" ricorre un po' troppo spesso per essere ancora plausibile.

"Babau" di Poli non era uno spettacolo per ragazzi, anzi! Era un cabaret e anche dei più difficili e raffinati. I nastri in quel caso furono "congelati" e la trasmissione fu mandata in onda nell'agosto del '76 sulla Rete Due, se non ricordo male in seconda serata. Naturalmente in questo caso i nastri esistono ancora, tanto è vero che alcuni brani sono stati caricati sul portale Rai.

[Annunziato]

volete dire che si è perduto il video ma qualcuno ha conservato la pista audio integrale?

Sì (per meglio dire l'audio registrato dal televisore, con tutte le distorsioni che ciò comporta);

Sull'esistenza delle sei puntate de "I Giacobini" ho sentito tre versioni:
1) I nastri nelle Teche Rai ci sono ma versano in cattivo stato di condizione e sono intrasmettibili
2) I nastri sono andati distrutti in un incendio
3) I nastri sono stati deliberatamente distrutti dalla RAI, visto il favorevole riscontro avuto dal programma negli ambienti della sinistra. (...)

La terza la trovo probabile, probabilissima.

a me sembra un pò fantasiosa la spiegazione delle simpatie/antipatie politiche...credo invece che l'abbiano conservato male sicuramente

(...) Teniamo conto che nella stessa discoteca Rai sono a tutt'oggi conservati dei vecchi vinili che riportano un graffio fatto appositamente per indicarne la censura (del resto, non sarebbero stati trasmettibili in quelle condizioni). Addirittura, ne è stato rinvenuto uno inspiegabilmente corrispondente alla tipologia censoria: un disco di musica classica (ma se si pensa ad esempio - almeno così si dice - che per lungo tempo la Chiesa ha osteggiato l'esecuzione nei templi dell'Ave Maria di Schubert perché dedicata non so a quale donna, o per questa dedica profana in sé piuttosto che per la moralità della destinataria, e considerate poi certe ridicole censure linguistiche o tematiche - anche di carattere politico - allora attuate o tentate in radio e in televisione - non che oggi... - tutto è possibile).

Sì, nella discoteca RAI esistevano due metodi di censura: il primo consisteva nell'apporre il famoso timbro "Non trasmettibile: chiedere autorizzazione al funzionario di servizio", il secondo era proprio quello cui accennavi tu, ossia tracciare un graffio lungo i solchi del disco per evitarne la trasmissione: tra i tanti musicisti vittime di questo ostracismo Umberto Bindi (a causa della sua palese omosessualità) e Severino Gazzelloni (!) (perché aveva osato professarsi comunista).

[mazingerobot]

La Rai all'epoca non ragionava molto in termini di investimento/ritorno economico, ma secondo logiche burocratiche-pratiche, nonché politiche-partitiche. Per questo capitava che addirittura commedie di Eduardo venissero cancellate per riutilizzare il nastro o che i telegiornali fino al 1966 non fossero neppure conservati. Oppure che della Canzonissima di Dario Fo sia disponibile solo la sigla ("Su cantiam") perché filmata su pellicola, mentre la parte vidigrafata è introvabile.

a tal proposito...sarebbe interessante sapere quali commedie di Eduardo sono andate perdute

[Paolo Starvaggi]

Del ciclo del ’62 risultano ufficialmente cancellati: “Sik sik l’artefice magico” (1° gennaio ’62), “Le voci di dentro” (12 febbraio) e “Sabato, domenica e lunedì” (19 febbraio).

Tra l’altro, l’intero ciclo del ’62 fu replicato tra agosto e settembre dello stesso anno, pertanto la cancellazione di questi tre rvm è avvenuta successivamente.

Non risulta inoltre che siano state vidigrafate due commedie in diretta del 1956: “Non ti pago!” (13 gennaio) e “Questi fantasmi” (3 febbraio).

Il resto c’è tutto.

[mazingerobot]

ti ringrazio per la risposta

peccato che queste cose siano andate perdute...pensavo però che forse dovremmo calarci nei panni dei dirigenti rai dell'epoca, magari pensavano che da lì a vent'anni la televisione sarebbe sparita, a favore di qualche altro media, chi avrebbe mai immaginato l'enorme impatto che avrebbe avuto di lì a poco...magari pensavano: ma figurati se tra vent'anni vorranno rivedere proprio questa commedia....sbagliando ovviamente...

[Lino.PG]

Ciao a tutti! Ho scoperto che di Sik Sik (commedia di Eduardo) è possibile scaricare l'audio dal sito La RAI per la cultura...