"Televiggiù" (1989): nulla in Rete

[siglomane]

Anche di questo mitico varietà comico di Italia 1 (ottobre-novembre 1989) non c'è nulla in Rete.
Mi piacerebbe vedere (e ascoltare) la sigla di testa ("L'antenna di Televiggiù") e vedere le Ragazze "Mamma Ciccio..." che cantano "Mamma Ciccio mi tocca", mitica canzone interna. La sigla finale era invece "Uomini" di Sabina Stilo...

[manuele]

Dovrebbe aver debuttato domenica 1° ottobre 1989 alle ore 22:30...

[Paolo Starvaggi]

“Televiggiù” era una trasmissione molto avanti coi tempi, che non fu però capita. Anticipava un po’ di deliri di certa tv chiassosa degli anni a venire. Oltre a D’Angelo e a Sabina Stilo, c’erano nel cast anche un reduce di “Drive in” come Sergio Vastano e giovani comici come Demo Mura e nientemeno che Rocco Papaleo. C’era anche uno spazio gestito da Gianni Ippoliti.

Se non ricordo male l’autore capo era Enrico Vaime e nel pool dei collaboratori ai testi c’erano anche due giovanissimi Antonello Dose e Marco Presta, poi divenuti storici conduttori del “Ruggito del coniglio” radiofonico e recentissimamente voci.
Si parlò anche di una certa ingerenza di Antonio Ricci, che contribuì a decretarne la chiusura, già il 9 novembre. Quello fu un periodo di programmi chiusi anzitempo nelle tv del Biscione: oltre a “Televiggiù” fu tagliato in anticipo il quiz “Telecomando” con Daniele Formica (Rete4).

[siglomane]

Fu tagliato anche "Evviva"... ^_^

[Paolo Starvaggi]

Fu tagliato anche "Evviva"... ^_^

"Ewiva" fu trasmesso (e tagliato) l'anno prima: l'unica puntata andò in onda il 17 febbraio dell'89 (24 anni ieri).
E anche lì c'erano Vaime come autore e Papaleo nel cast (ricordo a distanza di 24 anni aver visto quella sera, di quell'unica puntata, solo lo sketch di Papaleo, che non mi piacque).

[siglomane]

Anno prima? Non direi... sempre 1989 era... ^_^

[Milko Canale 5]

"Evviva" era del 1988, perchè nella finta conferenza stampa che precedette la sigla di testa c'era un microfono con l'adesivo del Tg2 con il logo creato da Mario Sasso.
Nel periodo in cui vennero trasmesse le uniche due puntate di "Evviva", il Tg2 utilizzava ancora la videosigla creata da Mario Sasso introdotta il 16 marzo dell'anno prima.

[siglomane]

Vero, era il febbraio 1988... Mi ha ingannato il refuso di Paolo...

[Paolo Starvaggi]

Scusate il refuso! Avevo scritto "l'anno prima" perché intendevo appunto 1988.
Chissà perché avevo fisso in mente questo '89... Invece non ricordavo che in effetti fu sospeso dopo la seconda puntata, non dopo la prima. Questo invece è uno scherzo della memoria!
Dunque ieri facevano 25 anni dal flop dello spettacolo della Carlucci.

[Paolo Starvaggi]

Dovrebbe aver debuttato domenica 1° ottobre 1989 alle ore 22:30...

Permettimi una leggera correzione: cominciò il giorno dopo, lunedì 2 ottobre 1989 alle ore 22.30 su Italia Uno.

[manuele]

Hai ragione Paolo. Ho confuso le date durante la ricerca.

Andava infatti in onda dal lunedì al venerdì per sessanta puntate.

Proprio a tal proposito volevo segnalarvi un articolo de "La Stampa" datato proprio lunedì 2 ottobre 1989:

E' nato prima l'uovo o la gallina? Ovvero: le trasmissioni cosiddette alternative, trasgressive o più comunemente di varia rottura esistevano già, le ha inventate Renzino Arbore o ci voleva proprio Televiggiù? La risposta, forse, da questa sera alle 22,30 su Italia 1 (e dal lunedì al venerdì per sessanta puntate) dove iniziano le trasmissioni della nuova televisione privata di Gianfranco D'Angelo, sottotitolata nella presentazione-stampa «Là ove osano le galline». Scambiata da molti per la tivù degli avicoltori a causa della gallina Catherine interprete dei promo della trasmissione, il programma è invece un quotidiano umoristico da seconda serata con cui D'Angelo farà il verso alle televisioni private. Lasciato quindi il cocker per la pennuta e Antonio Ricci per Enrico Vaime, sarà qui nelle vesti di proprietario, presidente ed anchor-man di una nuova emittente rampante nel tentativo di soppiantare perfino Berlusconi. Negli sgargianti studi di Televiggiù, popolati di pubblico osannante reclutato personalmente da Gianfranco D'Angelo questa estate sulle spiagge e nei supermarket di tutta Italia, chioccieranno le ormai onnipresenti «miss qualche cosa» (per l'occasione Viggiù), balleranno le otto ragazzone del gruppo «Mamma, Ciccio mi tocca, toccami Ciccio che mamma non vede» coreografate da Iaia Capitani, e suoneranno «Gli amici del figlio», orchestrina swingheggiante diretta dal maestro Gianni Mazza. Il ruolo di secondo gallo nel pollaio è toccato a Sergio Vastano, già noto per avere interpretato i personaggi del bocconiano calabrorampante, del top manager e dell'impresario cialtrone a Drive In. Nel nutrito cast inoltre, molti giovani di varia provenienza televisiva: Sabina Stilo («Serata d'onore» con Pippo Baudo, Rai 2), Alessandra Casella («G. B. Show» con Gino Bramieri su Rai 1 e «La tv delle ragazze» di Rai 3), Stefano Antonucci («Indietro tutta» e «Aperto per ferie», Rai), Rocco Papaleo («Fate il vostro gioco», Rai 2), Demo Mura («Raffaella Carrà Show», Canale 5 e «Tirami su», Rai 2, nonché genero di Gianfranco D'Angelo), Gianfelice Imparato (provenienza teatrale e cinematografica). A completare lo staff di Televiggiù è stato chiamato Gianni Ippoliti con il ruolo di responsabile del dipartimento «Cultura e Mancipazione» composto dagli apparentemente surreali ed invece assolutamente verissimi personaggi di «Dibattito», a cui è stata affidata la dotta trattazione in chiave analitica dei classici letterari. E come in ogni tv che si rispetti non mancherà il telegiornale che, finalmente lontano dal «feroce» Ricci e dal suo «Striscia la notizia», D'Angelo e gli autori (oltre a Vaime, Pascolini, Ameli, Dose, Presta, Ruffini, Russo e Setton) non mancheranno di trattare in maniera alquanto fantasiosa. La regia del programma è di Mariano Laurenti, già collaboratore a Drive in e Odiens.

[ufo allarme rosso]

“Televiggiù” era una trasmissione molto avanti coi tempi, che non fu però capita. Anticipava un po’ di deliri di certa tv chiassosa degli anni a venire. Oltre a D’Angelo e a Sabina Stilo, c’erano nel cast anche un reduce di “Drive in” come Sergio Vastano e giovani comici come Demo Mura e nientemeno che Rocco Papaleo. C’era anche uno spazio gestito da Gianni Ippoliti.

Se non ricordo male l’autore capo era Enrico Vaime e nel pool dei collaboratori ai testi c’erano anche due giovanissimi Antonello Dose e Marco Presta, poi divenuti storici conduttori del “Ruggito del coniglio” radiofonico e recentissimamente voci.

volevo segnalarvi un articolo de "La Stampa" datato proprio lunedì 2 ottobre 1989:

E' nato prima l'uovo o la gallina? Ovvero: le trasmissioni cosiddette alternative, trasgressive o più comunemente di varia rottura esistevano già, le ha inventate Renzino Arbore o ci voleva proprio Televiggiù? La risposta, forse, da questa sera alle 22,30 su Italia 1 (e dal lunedì al venerdì per sessanta puntate) dove iniziano le trasmissioni della nuova televisione privata di Gianfranco D'Angelo, sottotitolata nella presentazione-stampa «Là ove osano le galline». Scambiata da molti per la tivù degli avicoltori a causa della gallina Catherine interprete dei promo della trasmissione, il programma è invece un quotidiano umoristico da seconda serata con cui D'Angelo farà il verso alle televisioni private [...] gli autori (oltre a Vaime, Pascolini, Ameli, Dose, Presta, Ruffini, Russo e Setton)

Su Dose e Presta, da notare che in anni più recenti condussero un programma su Rai 3, scritto proprio insieme a Vaime che interpretava anche il Padreterno mediante voce fuori campo, dal titolo "Dove osano le quaglie". Quanto al paragone con Arbore, sembra che il programma fosse non poco ispirato a "Indietro tutta", riprendendone anche la cadenza quotidiana-notturna.

[Freccia]

Quanto al paragone con Arbore, sembra che il programma fosse non poco ispirato a "Indietro tutta", riprendendone anche la cadenza quotidiana-notturna.

Togli il sembra: era ispirato proprio tanto! me lo ricordo piuttosto bene, la scenografia era molto simile e anche un po' la struttura del programma, poi c'entrava Claudio Mattone con le canzoni sia di là che di qua se non ricordo male...

P.s. Dose e Presta, tanto per dire l'ultima cosa che hanno fatto in tv, hanno commentato tutte le anteprime dell'ultimo Sanremo.

[Milko Canale 5]

E anche il maestro Mazza che dirigeva l'orchestra del varietà.

[ufo allarme rosso]

Quanto al paragone con Arbore, sembra che il programma fosse non poco ispirato a "Indietro tutta", riprendendone anche la cadenza quotidiana-notturna.

Togli il sembra: era ispirato proprio tanto! me lo ricordo piuttosto bene, la scenografia era molto simile e anche un po' la struttura del programma, poi c'entrava Claudio Mattone con le canzoni sia di là che di qua se non ricordo male...

P.s. Dose e Presta, tanto per dire l'ultima cosa che hanno fatto in tv, hanno commentato tutte le anteprime dell'ultimo Sanremo.

Sì, ho avuto modo di ascoltarli, anche se la radio, come intrattenitori, è a loro dimensione ideale.
La mia osservazione riguardava ovviamente la similitudine tra lo slogan della conferenza stampa di "Televiggiù" e il titolo del programma su Rai 3, in cui riprendevano la collaborazione con Vaime.
Altra esperienza televisiva del duo fu la conduzione, non ricordo insieme a quale presentatrice, di un'infelice edizione di "Giochi senza frontiere" del 1996, credo anche l'ultima almeno quanto alla programmazione italiana.

E anche il maestro Mazza che dirigeva l'orchestra del varietà.

Vero, a ulteriore conferma della pesante ispirazione di cui sopra. Forse fu quello il periodo in cui la Mediaset, se già si chiamava così, cominciò a dedicarsi alla produzione di programmi clonati da successi Rai (o al limite, questo ne fu un'anticipazione). Non so se esista un topic al riguardo, ma, al di là di questo, "Televiggiù" si poteva almeno definire una sorta di "appendice" o continuazione dell'esperienza arboriana, essendoci dei protagonisti in comune, mentre in altri casi, più che di "Televiggiù", si sarebbe potuto parlare di "Telecina"...