Natale in Tv = Disney (un binomio inscindibile)
Inviato: ven dic 20, 2013 20:34
Io mi sono sempre chiesto, perchè sotto Natale, la Rai, nei suoi varietà tipo "Canzonissima", "Fantastico" o altri, viene sempre tirata in ballo la Disney?
Si facevano parodie, scenette e quant'altro, oppure si facevano (e si fanno ancora) invitare misconosciuti cori di bambini tipo "Le voci bianche di Renata Cortigilioni" o "Le piccole voci di Angelo Di Mario" oppure lo strafamosissimo Piccolo Coro dell'Antoniano diretto da Mariele Ventre (oggi diretto da Sabrina Simoni) e li fanno cantare dei medley di canzoni dei lungometraggi animati, mi riferisco al periodo tra gli anni '60 e '70 fino a tutti gli anni '80 e '90, fanno sempre le stesse canzoni, da una vita! Non se ne può più!
"Bibbidi bobbidi bu", "Heigh ho", "I sogni son desideri", "Una stella cade" (la canzone-simbolo della Disney), e altre.
Questo è quello che succedeva e succede (forse ancora) in Rai, invece nelle reti Fininvest (oggi Mediaset) si invitava sempre e solo lei!
L'unica, la sola! L'indiscussa reginetta delle telesigle dei cartoni animati: Cristina D'Avena attorniata (oppure no) dal coro dei Piccoli Cantori di Milano diretti da Niny Comolli (oggi diretti da Laura Marcora).
Io non sopporto che in Rai o Mediaset sotto Natale si ricorreva o si riccore ancora a questi mezzucci meschini, a queste melensaggini per conquistare, compatire, ingraziare, accaparrarsi, accattivarsi e attirarsi la fedeltà del pubblico infantile nei programmi originariamente dedicati al pubblico adulto!
(Con questa frase volevo essere cinico, così come lo era Raimondo Vianello nella puntata di "Di nuovo Tante Scuse" andata in onda sul Programma Nazionale nel 1975, in cui lui non voleva il coro di bambini (in quel caso, il coro in questione, erano "Le voci bianche di Renata Cortiglioni") nella puntata dedicata al Natale, ma la puntata in questione era dedicata alla bontà).
Capite! Non se ne esce! Non c'è scampo!
E come disse Peppino Ortoleva:
"I bambini sono il target privilegiato della programmazione televisiva.
Sono un perfetto bersaglio televisivo.
In qualche modo sono gli ambasciatori della televisione presso la famiglia.
Questo loro potere è stato usato fortissimamente nella televisione degli anni '80.
I bambini sono stati in fondo le avanguardie di un consumo di televisione a tutte le ore, di un consumo di televisione in tutti i possibili generi narrativi, di un consumo televisivo fatto a forma di blob.".
Si facevano parodie, scenette e quant'altro, oppure si facevano (e si fanno ancora) invitare misconosciuti cori di bambini tipo "Le voci bianche di Renata Cortigilioni" o "Le piccole voci di Angelo Di Mario" oppure lo strafamosissimo Piccolo Coro dell'Antoniano diretto da Mariele Ventre (oggi diretto da Sabrina Simoni) e li fanno cantare dei medley di canzoni dei lungometraggi animati, mi riferisco al periodo tra gli anni '60 e '70 fino a tutti gli anni '80 e '90, fanno sempre le stesse canzoni, da una vita! Non se ne può più!
"Bibbidi bobbidi bu", "Heigh ho", "I sogni son desideri", "Una stella cade" (la canzone-simbolo della Disney), e altre.
Questo è quello che succedeva e succede (forse ancora) in Rai, invece nelle reti Fininvest (oggi Mediaset) si invitava sempre e solo lei!
L'unica, la sola! L'indiscussa reginetta delle telesigle dei cartoni animati: Cristina D'Avena attorniata (oppure no) dal coro dei Piccoli Cantori di Milano diretti da Niny Comolli (oggi diretti da Laura Marcora).
Io non sopporto che in Rai o Mediaset sotto Natale si ricorreva o si riccore ancora a questi mezzucci meschini, a queste melensaggini per conquistare, compatire, ingraziare, accaparrarsi, accattivarsi e attirarsi la fedeltà del pubblico infantile nei programmi originariamente dedicati al pubblico adulto!
(Con questa frase volevo essere cinico, così come lo era Raimondo Vianello nella puntata di "Di nuovo Tante Scuse" andata in onda sul Programma Nazionale nel 1975, in cui lui non voleva il coro di bambini (in quel caso, il coro in questione, erano "Le voci bianche di Renata Cortiglioni") nella puntata dedicata al Natale, ma la puntata in questione era dedicata alla bontà).
Capite! Non se ne esce! Non c'è scampo!
E come disse Peppino Ortoleva:
"I bambini sono il target privilegiato della programmazione televisiva.
Sono un perfetto bersaglio televisivo.
In qualche modo sono gli ambasciatori della televisione presso la famiglia.
Questo loro potere è stato usato fortissimamente nella televisione degli anni '80.
I bambini sono stati in fondo le avanguardie di un consumo di televisione a tutte le ore, di un consumo di televisione in tutti i possibili generi narrativi, di un consumo televisivo fatto a forma di blob.".